Roland Jupiter 80 by MeX

Il Precision che apre le danze della dimostrazione pratica di inizio video ha una gran botta; non solo, anche un apprezzabile tono funk.
Saremo certamente qui per parlar d’altro, ma mi sembrava opportuno chiarire. Un’opinione trasversale, ecco.

L’astronave made in Roland ha tanti suoni che potrebbe coprire agevolmente la distanza che intercorre tra la Terra e… Giove.
I tasti permettono la selezione delle sezioni unendo suoni per una espressione creativa potenzialmente illimitata. In tal senso, la prima qualità che si collega senza grandi giri alla macchina giapponese è potenza; il richiamo all’altisonante nome mitologico non è certamente un caso.

Sommare sino a quattro suoni per ampliare gli orizzonti tonali è una grande opportunità, sia in sala di registrazione quanto durante le esecuzioni live.
All’interno del mix la Jupiter-80 si fa strada con la sua imponenza, la qualità sonora è di alto livello, per struttura e per timbrica dei preset, la sua ingegneria è notevole anche sotto il profilo delle già richiamate sezioni, per personale avviso i synth sono, direbbe il Nostro, efficaci.
Con il richiamo ad Oxygène, album metà-settantiano di Jean-Michel Jarre non nego che l’amico abbia steso ogni mio dubbio sulle peculiarità del mezzo.

La dotazione è completa, di media le patch sono ben “collegate” al tasto, non mancano nella prontezza della risposta e nella dinamica, frutto di un intenso studio, ogni tipologia di suono ha la sezione di editing dedicata.
I pianoforti si prestano a buone composizioni, non mancano di sfumature timbriche gradevoli, sanno calare in grandi atmosfere, ne sono piena testimonianza quelle della parte del video di MeX dedicata al test audio.

Sono passati poco oltre dieci anni dalla presentazione della tastiera di Roland, citando Enzo, il lavoro di sound design è ispirato, si coglie lo sforzo di dare alla luce un prodotto senza (grandi) compromessi.
Menzione d’onore va alle colorazioni del display, autentico salto indietro nel tempo, che si apprezzano per chiarezza e miscelazione; l’interfaccia dello stesso si gode sia per schema, intuitivo nonostante le sezioni dello split abbisogni in prima battuta di un minimo di attenzione tra setup e livelli volume, sia per esperienza d’uso con un buon touch screen.

Una considerazione, ultima, ricalca il pensiero del Nostro: considerato il prezzo al quale è possibile trovare in giro la nave stellare, elemento dalle qualità molteplici ed ancora pienamente competitivo, l’acquisto appare una mossa lucida sul piano di gioco della musicalità senza confini.

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